16 febbraio 2015

Ostetri...chi?


Sono ostetrica. E la cosa si fa complicata. Sono ostetrica libera professionista. E la cosa si fa notevolmente più complicata.
Quando quasi dieci anni fa mi sedetti per la prima volta sui banchi dell’università, devo essere sincera, nemmeno io avevo molto ben chiaro cosa facesse l’ostetrica.
Ora che lo so e che scopro ogni giorno diversi aspetti della mia professione, sono sempre più fiera di essere ostetrica.
Mentre scrivo, gira su internet un video spagnolo in cui i bambini parlano del parto e di chi sono le ostetriche.Loro la definiscono come una donna “che aiuta le altre donne a partorire”, di lei dicono che “è come un medico, però non lo è…” in queste poche parole è racchiusa gran parte dell’essenza ostetrica!
Se fossi nata nella foresta Amazzonica non mi chiamerei “ostetrica”, non sarei laureata e non conoscerei il significato della parola “ospedale”, la mia esperienza sarebbe stata osservare, ascoltare e affiancare le donne venute prima di me. Se fossi nata nel Medioevo probabilmente sarei arsa sul rogo con accuse di stregoneria (avverto molto questo aspetto mistico della mia professione e ne vado molto orgogliosa!)
Sono nata in Italia, dove quando dico a qualcuno che conosco per la prima volta “sono ostetrica” si scatenano reazioni diverse in base alle varie tipologie di persone che mi trovo davanti.

Il tipo sintetico: “Ah”
Ah?Ah, hai capito cosa ti ho detto e ti è indifferente? Ah, non hai capito e hai bisogno di più spiegazioni? In genere, per tagliare corto dico qualcosa di molto riassuntivo del tipo “Ostetrica, faccio nascere i bambini”. Enorme bugia…i bambini nascono da soli, solo che questo è quello che la gente si aspetta. Diverse volte, però, ho insistito con la vera spiegazione del mio lavoro “Ostetrica. Mi occupo di seguire le donne in tutte le fasi della loro vita, non solo durante il parto, ma anche nell’adolescenza, la gravidanza e la menopausa.”

Il tipo grammaticalmente scorretto: “Ostretrica. Ostetricia. Ostretricia..”Ostètrica = dal latino obstare, stare accanto, stare davanti. Colei che sta vicino alle donne.

Il tipo confuso: “Che bello, una dottoressa, un medico!”
Non proprio. Dottoressa in quanto laureata sì, medico no. L’ostetrica si occupa di fisiologia (di quando le cose vanno bene, ossia la maggior parte delle volte) e sa riconoscere la patologia (quando le cose vanno un po’ meno bene) e in questi casi contatta il medico. Nella fisiologia il medico non dovrebbe esserci.

Il tipo romantico: “Ma dai, fai nascere i bambini!”
Non solo. L’ostetrica, anche se in pochi lo sanno, è la figura sanitaria di riferimento per la donna, in tutte le sue età della vita, dalla nascita a dopo la menopausa, passando per la gravidanza. Eh, sì, perché l’assistenza della gravidanza fisiologia è di competenza dell’ostetrica non del ginecologo.

Il tipo medicalizzato: “Quindi lavori in ospedale?”
Io no, sono una libera professionista, collaboro con le colleghe dell’ospedale, ma lavoro sul territorio e principalmente a casa delle donne, un po’ come le vecchie ostetriche condotte.

Il tipo schizzinoso: “Ci vuole coraggio a fare quello che fai, bisogna essere portati” 
Certamente, ma come in tutti i lavori, se si pensa di farlo solo per lo stipendio logori te stesso e le persone che ti stanno accanto.

Il tipo timoroso: “Ma come sei giovane!”
Oh, grazie, quando smetteranno di dirmelo, comincerò a preoccuparmi! Per diventare ostetrica si segue un corso universitario di 3 anni, tirocinio, laurea il tutto dopo il diploma di maturità, per cui, la maggior parte delle ostetriche di oggi sono abilitate al lavoro a 22 anni.

Il tipo sfuggente: “Oh, beh, io ho già dato…”
No, guarda, l’ostetrica è utile a tutte le età, non solo durante il parto e nel puerperio. Mai pensato di parlare con l’ostetrica su come ridurre i sintomi della menopausa o su come risolvere un’infezione genitale o un problema di incontinenza urinaria?

Il tipo statistico: “E dimmi, quanti bambini nascono?”
Boh? Non lavorando in ospedale non ho i numeri alla mano. A domicilio non ne nascono molti, perché ancora in Italia il parto a casa è ritenuto cosa di altri tempi o una pratica pericolosa..

Il tipo amarcord: “Ho un ricordo bellissimo della mia ostetrica …”,
È questo che mi piace del mio lavoro, tante donne si ricordano con gioia il nome dell’ostetrica per sempre.

Dopo tante spiegazioni, però, ancora qualcuno continua a guardarmi con gli occhi a palla. Sono d’accordo, se dicessi “sono un’impiegata in banca” sarebbe molto più semplice, forse perchè ci sono più impiegati che ostetriche o forse perchè abbiamo a che fare quotidianamente con gli impiegati? E una donna, non ha forse bisogno di un’ostetrica di riferimento per tutta la vita?
Certo, ma sono nata in Italia, dove quotidianamente devo spiegazioni dettagliate su chi sono, cosa faccio e del perché dell’importanza della mia professione, professione che nell’immaginario comune è collegata solo al momento del parto e all’interno dell’ospedale. Essere ostetrica per me è anche lottare a partire da queste spiegazioni, non smetterò mai di fare informazione corretta e diffondere saperi antichi e consolidati.

Giulia - Filostetrica

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