16 marzo 2015

LATTE VACCINO: SI O NO?


Salute a tutti!
Quest'oggi vorrei affrontare un argomento di primaria importanza nel campo della salute e della prevenzione, anche se parecchio controverso e spinoso: quello del latte vaccino (e derivati).

Sappiamo che ogni mammifero produce il latte adatto al proprio cucciolo: una balena non si sognerebbe mai di propinare al proprio piccolo del latte di capra e quest'ultima prenderebbe per pazza qualunque umana che le offrisse il proprio!
Ogni tipo di latte è formato da un pool di nutrienti peculiare per le esigenze nutrizionali di quella determinata specie: è “specie specifico”.

(Immagine dal web)

LE PROTEINE 
Grazie alle proteine il nostro corpo “costruisce” la propria impalcatura: cresce e si ripara.

Il vitello raddoppia il proprio peso dalla nascita in 60 giorni, mentre i cuccioli d'uomo, per raddoppiare il proprio, impiegano dai 5 ai 6 mesi. E' per questo che il latte materno contiene una quota inferiore di proteine rispetto a quello di mucca. Semplicemente non servono!
Al contrario, l'assunzione eccessiva di proteine rischia, tra le varie cose, di spingere sul pedale della crescita ponderale a scapito di uno sviluppo più lento, equilibrato ed armonico del corpo e di tutti i sistemi organici (in primis quello immunitario).

“Nei piccoli dell'essere umano che iniziano a consumarne da subito e con grande assiduità, il prodotto delle mammelle della mucca ha l'effetto di dilatare la consistenza di tutti gli organi; questi si formano velocemente e male perché quel tipo di crescita era del vitello, non dell'essere umano”.
[Dairy blues – Il mal di latte, L. Acerra, Macro ed.]

La caseina: la proteina più “famosa”
Tra le componenti del latte denaturate con la pastorizzazione c'è la caseina: più la temperatura cui viene portato è alta, più il consumo di latte conduce ad una mucosa intestinale permeabile, spesso a  causa dell'impossibilità del nostro corpo di scinderla correttamente.
Come si può facilmente immaginare, le pareti dell'intestino devono necessariamente rimanere impermeabili, in modo tale che le sostanze di scarto contenute nelle feci non possano rientrare in circolo, intossicando l'intero organismo.
Quando questa permeabilità viene meno si parla di “sindrome dell'intestino gocciolante” (in inglese Leaky Gut Sindrom), che è spesso all'origine di gonfiori del tratto gastro-intestinale, stanchezze croniche, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, cefalee, o anche di malattie allergiche, come le dermatiti, i raffreddori da fieno, le allergie ambientali, e di patologie autoimmuni, come l'artrite reumatoide, il lupus, la tiroidite di Hashimoto, il morbo di Crohn.
Ricordate che esiste uno stretto collegamento tra l'intestino ed il sistema immunitario!

Inoltre, le caseina, per la sua complessa struttura, è una sostanza "collosa", tant'è che viene anche utilizzata per produrre la colla per attaccare le etichette alle bottiglie! Questa prerogativa la rende la principale responsabile dell'eccessiva produzione di muco; la maggior parte dei bambini che soffrono di muco in eccesso (naso che cola, catarro, tosse, etc.), tornerebbero alla normalità semplicemente eliminando dalla loro dieta il latte vaccino ed i suoi derivati.
Il dott. Roberto Gava, nei suoi convegni, usa dire: “se non sapete come fare per far guarire vostro figlio, cominciate con l'eliminare il latte vaccino!”

L'IGF-1
L'ormone della crescita (Insulin-like Growth Factor-1) contenuto nel latte vaccino è identico a quello umano, “dialoga” cioè nel suo stesso linguaggio. Si tratta di una sostanza potente, che ha effetti non solo sul tasso di crescita fisico, ma anche (e soprattutto) sullo sviluppo del sistema endocrino. Troppo IGF-1 significa sviluppo sessuale precoce e potenziali problemi all'apparato riproduttivo in età fertile (sindrome dell'ovaio policistico, irregolarità mestruali, infertilità maschile o femminile, ecc).

Non posso esimermi dal dire che anche nell'adulto l'esposizione ad ormoni della crescita bovini porta ad alterazioni e sovra-stimolazioni degli organi endocrini, in parole povere altera il sistema ormonale.
  

IL LATTOSIO 
Lo zucchero contenuto nel latte vaccino è il lattosio, il quale, così com'è, non può essere assimilato dal nostro organismo; affinché ciò avvenga è necessaria la sua scissione in zuccheri semplici (glucosio e galattosio). L'elemento in grado di effettuare tale scissione è l'enzima lattasi che, fornito con lo stesso latte materno, si insedia nell'intestino rimanendo attivo solo intorno fino ai primissimi anni di vita. Oltre l'80% della popolazione mondiale in età adulta è priva di questo enzima, ma molti perseverano nell'assumere latte e formaggi, rimanendo a tutti gli effetti “lattanti” per tutta la vita e portandosi appresso una miriade di sintomi, quasi senza rendersene conto! 

                                                                                                  
I GRASSI
Nel latte vaccino prevalgono i grassi saturi, inutilizzabili e dannosi, mentre nel latte di donna predominano quelli insaturi e polinsaturi essenziali, preziosi e importantissimi per lo sviluppo cerebrale, nervoso e fisico del neonato.
I grassi saturi, al contrario, sono oramai da decenni posti in stretta relazione con la comparsa di cardiopatie coronariche e loro conseguenze.
Inoltre, l'enzima lipasi, preposto alla digestione dei grassi, viene anch'esso totalmente distrutto dall'obbligato processo di pastorizzazione. In tal modo le componenti grasse vengono assorbite con difficoltà dall'organismo e, peggio ancora, in un intestino in cattive condizioni, si avrà come conseguenza il passaggio nel circolo sanguigno di macromolecole (detriti) non completamente metabolizzate, con conseguenze negative sulla salute, sia a breve che a lungo termine.

IL CALCIO
Non solo il latte vaccino è diverso da quello umano, ma con la pastorizzazione l'assimilazione dei minerali viene letteralmente resa impossibile (viene distrutto l'enzima fosfatasi), portando paradossalmente l'organismo in uno stato di demineralizzazione.
Le menti di milioni di consumatori vengono quotidianamente manipolate e spinte a convincersi, come per ipnosi collettiva, che l'unica fonte di Calcio sia il latte di mucca. La speranza del consumatore (e dei pubblicitari!) è che vada nelle ossa.
Invece il Calcio di quei prodotti, inassorbibile ed in eccesso, finisce per contribuire all'invecchiamento dei tessuti, creando depositi inopportuni sulle pareti dei vasi, trasformandosi in  placche aterosclerotiche, formando calcoli renali o biliari e manifestazioni artritiche, per non parlare dei fenomeni di calcificazione inappropriata di ghiandole e muscoli. 


Nessuno che segua una sana alimentazione a base di verdura cotta e cruda (tra cui broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiori, spinaci, prezzemolo -crudo-, ecc.), cereali integrali, frutta, legumi, semi oleosi e frutta secca corre il rischio di imbattersi nell'osteoporosi che, al contrario, è sensibilmente aumentata proprio nei paesi che hanno un altissimo consumo pro-capite di latte e formaggi: qualche domanda sorge spontanea...

Vorrei concludere ribadendo la vitale importanza dell'allattamento al seno: ogni madre dovrebbe fare tutto ciò che può affinché i propri bambini assumano il latte materno più a lungo possibile.
Si tratta di un vero e proprio regalo che esse fanno ai figli, un'assicurazione sulla salute per tutta la vita.
  

(Immagine dal web)

Elena Costa

2 commenti:

Marusca Leali ha detto...

Concordo con la costanza di riuscire ad allattare il proprio figlio a denti stretti anche di fronte ai dolori, io ne ho sofferto molto e molto ho sofferto quando presi la decisione di usare i paracapezzoli, pensavo che andasse via il latte, invece all'ottavo mese facevo anche cl.800 e passa al giorno, una mucca umana altro che animale.
Sono andata un po' fuori tema.
E' da anni che non bevo latte vaccino, ho provato da subito a sostituire il latte materno, per la mia bambina, con quello di soia, che si sa contiene molto più calcio del vaccino, ma non c'è stato verso, quello di mandorle nemmeno e quindi ho dovuto mettere da parte i miei ideali per far crescere la bestiolina, questo mi ha fatto capire da subito che lei non è me, che avrà la sua storia la sua vita le sue passione e sempre e comunque la sua mamma.

Unknown ha detto...

Già, a volte ci vuole la capacità e l'umiltà di accettare che non sempre i nostri ideali e principi coincidono con quello che va bene per il proprio bambino. Da qui, a nostro avviso, l'importanza di mettersi in discussione e di accettare in serenità che cambiare direzione fa parte del gioco.