21 giugno 2015

Tutto parla di te


(immagine presa dal web)

"Si comincia presto a sentirsi cattive madri...", queste le parole di una testimonianza tratta dal film "Tutto parla di te", di Alina Marazzi. Noi abbiamo avuto il piacere di vederlo, ecco perché crediamo valga la pena dedicargli uno spazio e una riflessione.
C'è una storia intensa che fa da filo conduttore, ma è attraverso testimonianze reali che si affronta il tema della maternità e dei sui tabù. Un argomento delicato che la regista, come nei suoi precedenti lavori, presenta con grande sensibilità, tenerezza e coraggio. Si, perché ancora oggi spaventa parlare delle fatiche della maternità, dei sentimenti contrastanti e controversi che una madre si ritrova a vivere in questo periodo così magico, intenso, ma allo stesso tempo complesso e delicato. Fa ancora paura parlare del senso di inadeguatezza che può provare una madre e della grande solitudine che spesso può schiacciare.
Si ha bisogno di qualcuno che la guardi e che la veda davvero, che le legga negli occhi la stanchezza, le paure. E questo qualcuno, come spiega una madre in una delle testimonianze, non può essere legato alla cerchia familiare. Esistono i centri di maternità (ancora troppo pochi), alcune Associazioni che si occupano di dare sostegno alle madri, anche solo per trovare un appoggio e un confronto. Ma soprattutto esistono ostetriche professioniste che, con passione, seguono passo passo la donna che chiede loro aiuto, prima, durante e dopo la gravidanza.

Per ogni madre ci sono momenti di fatica e sconforto, solo che per alcune la strada poi si fa più in discesa, più scorrevole, magari perché a sostenerle ci sono le persone giuste o perché nel fare i conti con la propria storia arriva ad una pacifica accettazione della matrice da cui proviene.
Non per tutte è così. C'è chi è più fragile e la sua strada è in salita, chi fa più fatica, anche ad entrare in sintonia con il proprio bambino perché forse non è quello che si era immaginata e, da qui al senso di inadeguatezza e alla sensazione di smarrimento, il passo è breve.

La regista, Alina Marazzi, parla così del suo docu-film: "Ogni madre conosce quel sentimento in bilico tra l'amore e il rifiuto per il proprio bambino. Una tensione dolorosa da vivere e difficile da confessare, perché va contro il senso comune di quel legame primordiale. Con questo film ho voluto raccontare l'ambivalenza del sentimento materno e la fatica che si fa ancora oggi ad accettarla e affrontarla."

Tutto parla di voi

"Tutto parla di voi" è un progetto in rete sulla maternità ispirato al film "Tutto parla di te".
Una parte del progetto è dedicata alle donne per dar loro la possibilità di raccontare la propria maternità; un'altra parte riguarda invece la sezione "Voci sulla maternità" in cui, attraverso brevi interviste di 4-5 minuti, viene data la parola a professionisti ed esperti in merito alla gravidanza, alla nascita, ai primi mesi, alla crescita.
Ci siamo presi il tempo di guardarli tutti e abbiamo pensato di condividerne qualcuno perché, personalmente, li abbiamo trovati illuminanti.

(Per visualizzare correttamente i video è necessario cliccare sui titoli).

IL BABY BLUES SI PREVIENE IN GRAVIDANZA, Paola Scavello, Ostetrica dal 1984, assiste il parto in casa.
"La prevenzione della depressione dopo il parto comincia prima della gravidanza. Dovremmo fare un intervento educativo sulle donne per sapere a che cosa potrebbero andare incontro nel momento in cui avranno un figlio...e allora sarebbero un po' più attrezzate."

IL PIANTO DEL BAMBINO E DELLA MAMMA, Janine Koch, educatrice pre- e perinatale
"Una delle cose più importanti è il fatto di sentirsi visto...sia per la mamma che per il bambino. Quando la mamma si sente vista e ha la possibilità di scaricare, tutto d'un tratto cambia qualcosa nella dinamica col bambino. Tutto d'un tratto il bambino magari smette di piangere. Non dico che smetta per sempre ma certe volte è proprio il bambino che piange per la mamma. Quello che la mamma non si permette, perchè deve rimanere forte, perché deve rimanere solida, lo fa il bambino. E allora la madre dice:"ma piange già lui, non potrò mica piangere anch'io...", e a quel punto io le dico:"sai, tante volte il fatto di piangere e di sciogliere un nodo, permette a lui di smettere. Perché tante volte è lui che piange per te."

NASCITA: CREAZIONE E DISTRUZIONE INSIEME, Lella Ravasi Bellocchio, analista junghiana, saggista e scrittrice
 "La nascita, la gravidanza e la maternità sono impastati di creazione e distruzione insieme. Qualsiasi cosa noi facciamo è impastata di luce e ombra soprattutto quando si ha a che fare con un'esperienza così potente che sfiora il divino."

LA SOLITUDINE DELLE MADRI, Grazia Honneger Fresco, pedagoga, è direttrice della rivista "Quaderno Montessori", allieva di Maria Montessori e Adele Costa Gnocchi.
"Bisognerebbe creare una situazione di benessere in cui la madre possa sentirsi padrona della situazione, in cui poter avere un ascolto pieno del suo bambino e mettere così le radici per un buon legame."

In conclusione sono due i messaggi che ci stanno più a cuore.

Il primo è rivolto a tutti coloro che più o meno direttamente hanno a che fare con una donna che sta per diventare madre. Non è necessario improvvisarsi psicologi, ostetriche o consulenti. Non se ne hanno gli strumenti adeguati e spesso si rischia di fare interventi dannosi. Piuttosto rendersi utili prestando aiuto nei gesti più quotidiani: le faccende domestiche, preparare da mangiare, fare la spesa. In questo senso si può contribuire in modo prezioso ad alleggerire la madre da alcuni pesi e carichi, dandole così la possibilità di restare concentrata sulla relazione con il proprio bambino.

Il secondo messaggio è rivolto invece a tutte le madri. Nessuno è perfetto. Ecco perchè talvolta è importante saper chiedere aiuto. Spesso dimentichiamo che le donne, insieme, sono una grande forza. Le nostre nonne, circondate da famiglie numerose, potevano fare affidamento su una rete femminile spesso fitta e ben salda. Oggi questa rete famigliare non c'è ma... sorelle, amiche, vicine di casa, hanno la possibilità di essere una presenza importante nella vita di una donna, soprattutto se madre. Si tratta di unire le forze. La fatica condivisa pesa meno ed è più gestibile.
Ogni madre dovrebbe ricordarsi che non si tratta di una gara, nessuno vince niente. O meglio, l'unico premio in palio è la costruzione lenta e preziosa del legame con il proprio bambino. Va accettato il fatto che ci vuole tempo, che si può sbagliare e poi recuperare, che per tutte le madri ci sono momenti di sconforto di cui è importante parlare (con le persone giuste). Si impara ad essere madri giorno per giorno, un pezzettino alla volta, rispettando i propri tempi e quelli del proprio bambino.
Solo così c'è la possibilità di raggiungere il giusto ritmo di questa danza magica e unica: quella tra madre e figlio.

P.S. Solo ora notiamo che il termine GRAVIDANZA comprende la parola DANZA...bene, tutto torna!!!

Elisabetta e Andrea
Genitori-Consapevoli


Ogni madre conosce quel sentimento in bilico tra l’amore e il rifiuto per il proprio bambino. Una tensione dolorosa da vivere e difficile da confessare, perché va contro il senso comune di quel legame primordiale. Con questo film ho voluto raccontare l’ambivalenza del sentimento materno e la fatica che si fa ancora oggi ad accettarla e affrontarla. - See more at: http://www.tuttoparladite.it/#sthash.uwSOhJx6.dpuf
Un giorno ero con mio figlio appena nato quando una donna mi si avvicinò dicendomi con un sorriso: “Che belli i bambini quando sono in braccio agli altri”. Una frase all’apparenza banale che mi fece riflettere sulla conflittualità che può manifestarsi nel rapporto madre-figlio.

Ogni madre conosce quel sentimento in bilico tra l’amore e il rifiuto per il proprio bambino. Una tensione dolorosa da vivere e difficile da confessare, perché va contro il senso comune di quel legame primordiale. Con questo film ho voluto raccontare l’ambivalenza del sentimento materno e la fatica che si fa ancora oggi ad accettarla e affrontarla. Per restituire la complessità di questo sentimento ho voluto integrare la fiction con materiali diversi: filmati d’archivio, animazioni, elementi documentari, con i quali evocare i vari livelli emotivi che questa tensione muove in chi la vive. - See more at: http://www.tuttoparladite.it/#sthash.uwSOhJx6.dpuf
Un giorno ero con mio figlio appena nato quando una donna mi si avvicinò dicendomi con un sorriso: “Che belli i bambini quando sono in braccio agli altri”. Una frase all’apparenza banale che mi fece riflettere sulla conflittualità che può manifestarsi nel rapporto madre-figlio.

Ogni madre conosce quel sentimento in bilico tra l’amore e il rifiuto per il proprio bambino. Una tensione dolorosa da vivere e difficile da confessare, perché va contro il senso comune di quel legame primordiale. Con questo film ho voluto raccontare l’ambivalenza del sentimento materno e la fatica che si fa ancora oggi ad accettarla e affrontarla. Per restituire la complessità di questo sentimento ho voluto integrare la fiction con materiali diversi: filmati d’archivio, animazioni, elementi documentari, con i quali evocare i vari livelli emotivi che questa tensione muove in chi la vive. - See more at: http://www.tuttoparladite.it/#sthash.uwSOhJx6.dpuf
Un giorno ero con mio figlio appena nato quando una donna mi si avvicinò dicendomi con un sorriso: “Che belli i bambini quando sono in braccio agli altri”. Una frase all’apparenza banale che mi fece riflettere sulla conflittualità che può manifestarsi nel rapporto madre-figlio.

Ogni madre conosce quel sentimento in bilico tra l’amore e il rifiuto per il proprio bambino. Una tensione dolorosa da vivere e difficile da confessare, perché va contro il senso comune di quel legame primordiale. Con questo film ho voluto raccontare l’ambivalenza del sentimento materno e la fatica che si fa ancora oggi ad accettarla e affrontarla. Per restituire la complessità di questo sentimento ho voluto integrare la fiction con materiali diversi: filmati d’archivio, animazioni, elementi documentari, con i quali evocare i vari livelli emotivi che questa tensione muove in chi la vive. - See more at: http://www.tuttoparladite.it/#sthash.uwSOhJx6.dpuf
Un giorno ero con mio figlio appena nato quando una donna mi si avvicinò dicendomi con un sorriso: “Che belli i bambini quando sono in braccio agli altri”. Una frase all’apparenza banale che mi fece riflettere sulla conflittualità che può manifestarsi nel rapporto madre-figlio.

Ogni madre conosce quel sentimento in bilico tra l’amore e il rifiuto per il proprio bambino. Una tensione dolorosa da vivere e difficile da confessare, perché va contro il senso comune di quel legame primordiale. Con questo film ho voluto raccontare l’ambivalenza del sentimento materno e la fatica che si fa ancora oggi ad accettarla e affrontarla. Per restituire la complessità di questo sentimento ho voluto integrare la fiction con materiali diversi: filmati d’archivio, animazioni, elementi documentari, con i quali evocare i vari livelli emotivi che questa tensione muove in chi la vive. - See more at: http://www.tuttoparladite.it/#sthash.uwSOhJx6.dp

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